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Questo diario racconta il viaggio dal 1 al 5 novembre 2025 attraverso Algeri la Bianca e la costa algerina fino a Tipasa, antica città romana sul mare. Un itinerario tra storia, incontri e paesaggi mediterranei, raccontato da Fabrizio Rovella.
A cura di Fabrizio Rovella
Sveglia all’alba e partenza alle ore 6 con un taxi collettivo. Lasciamo Tiaret, situata a circa 1000 metri di altitudine sugli altopiani, conosciuta per ospitare uno dei centri di equitazione più rinomati del Nord Africa.
Grazie alla nuova superstrada che evita le tortuose curve di montagna, arriviamo ad Algeri la Bianca in poco più di quattro ore. Il traffico è insolitamente scorrevole: oggi si celebra la Festa dell’Indipendenza dell’Algeria, e la città sembra respirare un ritmo più lento, quasi sospeso.
Il contrasto tra l’altopiano interno e la costa mediterranea è netto: l’aria si fa più umida, i colori più intensi. Algeri ci accoglie con le sue facciate bianche, che brillano sotto il sole autunnale.
Giornata intensa alla scoperta dei luoghi simbolici e più suggestivi di Algeri. Si comincia con la visita alla Kasbah, cuore storico della città, con i suoi vicoli intrecciati, le case bianche arroccate e l’atmosfera che sembra rimasta sospesa nel tempo. Passeggiando, sembra quasi di rivivere le scene del film La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo.
Ci spostiamo poi al Monumento ai Caduti, dedicato alla memoria di chi ha combattuto per l’indipendenza del Paese. Il panorama sulla baia è mozzafiato e regala un momento di riflessione silenziosa.
Il pomeriggio è invece dedicato alla natura: ci inoltriamo nel meraviglioso Jardin d’Essai, un orto botanico che si estende su 32 ettari e ospita oltre 3000 specie di piante provenienti da tutto il mondo. Tra palme, alberi monumentali e viali ombreggiati, scopriamo anche un dettaglio curioso: qui è stato girato il primo film dedicato a Tarzan.
Una giornata tra storia, cultura e natura che lascia il cuore colmo di emozioni.
La giornata inizia al Museo del Bardo di Algeri, omonimo del celebre museo di Tunisi. Le sale raccontano la storia del Sahara e delle sue genti, con reperti e testimonianze che evocano il legame profondo tra uomo e deserto.
Attraversiamo il cuore pulsante della città, dove Algeri la Bianca mostra tutta la sua eleganza architettonica. La Grande Poste domina con la sua imponenza: edificio simbolo, dove l’anima coloniale e quella araba si incontrano.
Ma a proposito di grandezza, non possiamo non raggiungere la Grande Moschea di Algeri: è oggi la terza più grande moschea al mondo, dopo La Mecca e Medina in Arabia Saudita. L’Islam vieta espressamente di costruire edifici religiosi più grandi di quelli due luoghi sacri, rendendo questa moschea un’opera maestosa ma rispettosa delle gerarchie spirituali.
Una giornata di cultura, spiritualità e storia, nel cuore della capitale.
Ieri sera abbiamo avuto l’occasione di esplorare Algeri la Bianca by night: la città, illuminata, rivela un fascino diverso, più intimo e suggestivo. Le sue architetture bianche risplendono nella notte e la brezza del Mediterraneo rende l’esperienza ancora più magica.
Questa mattina torniamo nuovamente nella Kasbah di Algeri, cuore storico della città, stavolta accompagnando un nuovo gruppo. Camminare tra i suoi vicoli significa rivivere secoli di storia e cultura mediterranea e nordafricana.
Subito dopo ci dirigiamo al Bastion 23, uno dei luoghi più affascinanti della capitale. Questo antico palazzo ottomano affacciato sul mare è oggi un museo che racconta la memoria della città e offre scorci indimenticabili sulla baia di Algeri.
Con questa tappa si conclude il diario di viaggio ad Algeri e lungo la costa settentrionale. Ma è solo una pausa prima di un nuovo inizio: stiamo per raggiungere Tamanrasset, nel cuore del Sahara algerino, dove inizierà una nuova serie di trekking nel deserto.
Ci aspetta un’altra avventura. A presto!
– Fabrizio Rovella